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Umbertide

storia e memoria

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Marzo

Marzo

 Il 3 marzo muore Rino Pucci del “Gruppo di combattimento Cremona”. Giuseppe Rosati, rimasto gravemente ferito, spira il 5 marzo all'ospedale canadese di Ravenna. Con essi cade anche la loro mascotte, un ragazzo di 15 anni, Giuseppe Battiglia di Roma, colpito alla testa, il cranio svuotato. Fremeva dalla voglia di andare in pattuglia e il capitano glielo aveva permesso, limitatamente a pattuglie di posizione. 


   Rino Pucci scriveva messaggi dal fronte – “i bollettini di guerra” – che erano esposti in una bacheca nella piazza, ancora ingombra di macerie accatastate. La gente faceva la fila per leggere le notizie, redatte in forma scapigliata e goliardica per sminuire la crudezza dei fatti, per sdrammatizzare la pericolosità dei combattimenti e per non angustiare troppo le famiglie e gli amici. Il foglietto n. 29 recava soltanto due parole: “Il fante...”. Le ultime.

  


Immagine n.1: Quirino Pucci da A.S.C.U. (Archivio Storico Comune di Umbertide)


Al fianco di Rino, in quel tragico momento, c’era Serafino Faloci, che così ricorda: «Davanti a noi, a poca distanza, una postazione nemica. Rino, armato di mitragliatore, ha scaricato contro i tedeschi l'intero caricatore. Mentre tendeva verso di me la mano per averne un altro, una raffica ci ha investito. Ho sentito la vampata delle pallottole su di noi, come vespe impazzite. Mi sono acquattato al suolo, rimanendo immobile per qualche secondo. Anche Rino era immobile. L’ho chiamato sottovoce. Non ha risposto. Ho alzato leggermente la testa per vedere meglio. Coperto di sangue, rantolava debolmente ...". 


(Approfondimento sul "Diario" di Rino Pucci in "Percorsi della memoria" di Fabio Mariotti)


   Il Comune revoca le disposizioni contenute nei regolamenti organici, recanti vantaggi di carriera per benemerenze fasciste e demografiche, precedentemente riservate agli iscritti al partito nazionale fascista prima del 22 ottobre 1922, ai caduti per cause fasciste, ai possessori del brevetto di partecipazione alla marcia su Roma...

   Di converso viene deciso di motivare il personale del Comune: sono riconosciute delle gratifiche a quanti hanno dimostrato attaccamento all’Amministrazione nel compimento del loro lavoro, rimanendo al proprio posto di responsabilità nel 1944, malgrado corressero gravi pericoli: tutto ciò non solo per riconoscere il loro spirito di abnegazione, ma anche per spronarli sempre più a compiere il proprio dovere.


Immagine 2: Giuseppe Rosati



I volontari della Divisione Cremona: la battaglia 

di Federico Ciarabelli


Il 1° marzo viene impartito l’ordine di prepararsi per l’attacco alle linee tedesche, nella battaglia del Po di Primaro (2 e 3 marzo). Lo schieramento dei reparti è il seguente: Avanzate - 9ª compagnia del 22º a sinistra, 11ª compagnia del 22º a destra, ambedue a circa 200 metri da Casa dei Venti; Rincalzo - 10ª compagnia del 22º fanteria nel bosco, all’altezza di un gruppo di case senza nome. Quindi gli umbertidesi sono nelle postazioni più avanzate.


La battaglia è estremamente cruenta, con forti cannoneggiamenti delle artiglierie, l’intervento di carri armati, bombardamenti dell’aviazione alleata sulle postazioni tedesche collocate a poche decine di metri da quelle italiane e la presenza di mine anticarro sul terreno. I soldati italiani avanzano di metro in metro sfruttando tutte le più piccole possibilità di protezione (piante, ruderi, buche). I ripetuti colpi dei mortai tedeschi li impensieriscono: sparano sei/otto colpi consecutivi, che i soldati contano. Se non vengono colpiti, possono disporre di due o tre minuti di tranquillità per avanzare.


Questa operazione militare è stata fondamentale ed ha portato alla conquista di Case dei Venti e Torre di Primaro. La resistenza tedesca è stata fortissima, ma i fanti del Cremona, anche se ostacolati nella palude, hanno occupato i due capisaldi, catturando 200 prigionieri.


La battaglia è costata la vita a molti soldati e moltissimi sono stati i feriti. Proprio in questo scontro sono morti Rino Pucci e Giuseppe Rosati. Pucci è stato ucciso il 3 marzo 1945 da una raffica di mitragliatrice, mentre Rosati è morto il 5 marzo nel Novo Indian Ospital C.C.S. di Ravenna in seguito a ferite da scheggia di mortaio riportate in combattimento. Altri umbertidesi (Caprini, Ceccagnoli, Leonardi, Mariotti, Mola) hanno riportato ferite. Alboni ha perso una gamba.




Immagine n. 3: Dedica scritta dalla mamma di Quirino Pucci sul retro dell'Immagine n.1 .


Alla fine dello scontro sono state assegnate due decorazioni: una medaglia d’argento al valor militare a Guerriero Leonardi e la medaglia di bronzo al valor militare alla memoria a Quirino Pucci. 



Fonti ed Immagini:


  • Mario Tosti: Belli lavori! (Informazioni, documenti, testimonianze e immagini su fatti di vita e di morte avvenuti nel Comune di Umbertide durante la seconda Guerra Mondiale) - Ed. Comune di Umbertide, 1995

  • Federico Ciarabelli, Gli umbertidesi del Gruppo di combattimento “Cremona”, 2019.

  • Fotografie dei reduci della Cremona da A.S.C.U. (Archivio Storico Comune di Umbertide)



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