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RELAZIONE DEL SINDACO GIUSEPPE MIGLIORATI NEL 1944

 

sulla situazione generale del Comune che inviò al Prefetto di Perugia in data 19 settembre 1944 con lettera recante il numero 999 di Protocollo. Essa riveste la massima importanza perché ci permette di conoscere lo stato disastroso in cui si trovava l'intero territorio del Comune subito dopo la Liberazione.

 

 

 

 

 

Nominato in data 15.8.1944 (1) Sindaco di questo Comune dal Governatore del Comando Militare Alleato, compio il dovere di sottoporre all'E.V. la presente relazione sulla situazione generale del Comune determinatasi dopo i bombardamenti aerei subiti da questa città, il ritiro delle truppe tedesche e la conseguente liberazione da parte delle truppe alleate.

Premetto che la situazione del Comune, come sarà appresso dimostrata, è delle più critiche e conseguentemente interesso l'E.V. perché si compiaccia risolvere, nella maniera migliore, quanto è possibile fare. Comincio con gli Uffici comunali.

 

UFFICI COMUNALI

Gli Uffici comunali, subito dopo il bombardamento del 25 aprile nel quale rimasero uccise 88 (2) persone e ferite 20, furono trasportati in campagna e precisamente in vocabolo Brecce. Qui vi rimasero fino al 12 giugno, fino a quando cioè le truppe tedesche non ordinarono un successivo trasloco che fu eseguito trasportando quanto fu possibile salvare dalla devastazione delle stesse truppe tedesche, in località Fontanelle e precisamente nella casa Rinaldi. Intervenute le operazioni belliche tutti gli impiegati abbandonarono gli uffici, gli atti e gli arredi a loro in consegna. Le truppe tedesche eseguirono perciò ancor meglio l'asportazione di tutto ciò che ritennero utile e la distruzione di tutto quello che il loro spirito vandalico consigliò.

Da un'indagine sommaria in via di maggiori accertamenti risulta asportato o distrutto:

1. Le dieci macchine da scrivere e la calcolatrice in dotazione agli uffici. Ora il Comune è senza macchina da scrivere di sua proprietà.

2. L'arredamento completo del Gabinetto del Sindaco, del Segretario e di altri uffici.

3. Gli strumenti tecnici dell'Ufficio tecnico.

4. Tutte le stampe, cancelleria, ecc. in dotazione agli Uffici.

5. Molti documenti della Segreteria tra cui tutti i regolamenti comunali, le tariffe, qualche volume di contratto, ecc.

6. Quasi tutti i documenti dell'Economato.

7. I seguenti atti dello Stato Civile:

• Gran parte del materiale anagrafico (stati di famiglia e schede anagrafiche);

• Pratiche migratorie definite relative agli anni dal 1937 al 1941;

• Pratiche varie definite ed in corso di definizione relative all'anno in corso;

• Fascicoli di atti di matrimonio, di nascita, di morte;

• Il registro di elenco dei poveri con il relativo schedario;

• Statistiche mensili sul movimento naturale e migratorio della popolazione;

• Il registro di esazione dei diritti di Stato Civile, segreteria e di urgenza;

• 24 cassette in legno con chiusura automatica per la conservazione degli stati di famiglia;

• Liste della leva militare delle classi dal 1913 al 1920.

 

8. Tutto il materiale esistente nei magazzini, consistente in legname di varia natura e specie, tubi per acquedotto, contatori d'acqua, carriole, pale, picconi, ecc. per un rilevante valore.

9. Due pistole automatiche “Beretta” calibro 7,65 in dotazione alle guardie.

10. Fucili Motterl ugualmente in dotazione alle guardie.

11. La somma di lire 10.000 situata in parte presso l'Ufficio Economato (Lire 2.500 circa), parte presso l'Ufficio di Polizia e lire 5.000 presso la rivendita latte.

 

Per poter rimettere gli Uffici in piena efficienza molto è stato fatto, ma molto più occorre fare. E necessario dotarli dell'arredamento indispensabile, per il che si chiede a codesta Prefettura un contributo di almeno 500.000 lire, con il quale poter acquistare le macchine da scrivere indispensabili, una calcolatrice, gli strumenti per l'Ufficio Tecnico, il mobilio per l'arredamento di una stanza almeno.

Molte deficienze sono state riscontrate nel funzionamento interno degli Uffici. Note, tra le principali, la mancata revisione annuale delle imposte comunali, la mancata riscossione del canone dell'acqua potabile concessa ai privati, la regolare e completa riscossione dell'importo dei loculi e delle aree cimiteriali, la mancata stipulazione dei contratti per le concessioni suddette, il mancato recupero delle spedalità da parte degli abbienti, la mancata totale riscossione delle entrate patrimoniali, la trascuranza nel richiedere il rimborso delle somme anticipate per conto dello Stato, ecc., manchevolezze alle quali attribuisce la disastrosa situazione finanziaria del Comune e che attualmente è sintetizzata da un deficit di cassa di oltre 2.000.000.

Ho già disposto i provvedimenti per l'eliminazione di tali gravi inconvenienti. Naturalmente la risoluzione degli stessi è subordinata alle esigenze del servizio di ricostruzione basata sui principi più sani di quasi tutti i servizi.

 

PERSONALE

È stata eseguita una prima epurazione del personale e tra impiegati, salariati e sanitari sono stati sospesi 16 elementi. I posti sono stati rimpiazzati con personale avventizio, nuovo dei servizi ai quali sono stati affidati. Superato però il primo periodo di assestamento, ora quasi tutti si stanno abbastanza bene inquadrando nei compiti loro affidati. Aggiungo però che l'epurazione non è terminata e che per altri elementi si stanno assumendo indagini per accertare le loro responsabilità.

 

 

 

 

 

 

 

ABITAZIONI

I danni provocati ai fabbricati civili dalle incursioni aeree e dalle azioni di guerra sono sensibili. Da una indagine eseguita risulta che circa il 50 per cento delle abitazioni è stato distrutto o ridotto in condizioni da essere demolito. Duecentocinquanta sono le famiglie sinistrate e 900 le persone rimaste senza tetto. Per regolare il ritorno della popolazione al Capoluogo, che dopo le incursioni aeree si era sparsa un po' dovunque, ho costituito un apposito ufficio ed un'apposita commissione che sovrintende ai servizi del caso. Malgrado tutte le provvidenze adottate dal Comune quali quelle di collocare almeno due persone per ambiente e requisire tutti i locali possibili non escluso il collocamento di famiglie presso altre famiglie (ben circa 2.000 persone sono attualmente sistemate in tale maniera, ben 250 persone sono ora senza tetto e sistemate provvisoriamente ancora in campagna, in fienili, capanne e locali del genere.

Il 25 per cento delle case abitate e stipato da persone hanno bisogno di riparazione ai tetti prima che inizi la stagione invernale e di riparazione agli infissi e dei vetri relativi.

Una simili situazione non può durare a lungo e ciò anche per evitare il manifestarsi di eventuali malattie epidemiche.

Si impone perciò di affrontare la risoluzione dell'importante problema per il che mi permetto di proporre:

1. promuovere, favorire ed incoraggiare l'iniziativa privata della ricostruzione delle abitazioni distrutte, sotto il controllo del Genio Civile che dovrà stabilire l'ammontare dei danni subiti e che dovranno essere rimborsati dallo Stato;

2. che siano fatti assegnare a questo Comune i seguenti materiali:

a) almeno 200.000 tegoline; b) un congruo quantitativo di cemento ed altri leganti; c) almeno mq 5.000 di vetri; d) legname per armature ed infissi; e) che vengano ordinati all'Ufficio del Genio Civile gli accertamenti necessari per stabilire quali fabbricati devono essere demoliti e quali potranno essere restaurati.

 

ASSISTENZA

L'assistenza è stata molto trascurata. Infatti soltanto ai primi di settembre è stato possibile disporre la continuazione del sussidio di sfollamento che risultava sospeso dal 15 giugno 1944.

Tutti i servizi sono però ora in via di normalizzazione. È necessario però che venga fatta un'assegnazione di indumenti, vestiario, calzature, coperte, lenzuola, materassi, ecc. da distribuirsi ai sinistrati e che non possono essere lasciati in tali condizioni nell'inverno che si approssima.

 

ALIMENTAZIONE

All'infuori della razione di pane e pasta, somministrata in grano, questa popolazione non ha avuto che 100 grammi di zucchero a persona e 150 grammi di sale. Contrariamente a quanto fu praticato per gli altri comuni a questa popolazione non fu distribuita la razione dei grassi suini per l'intera annata. Tali grassi vennero infatti asportati dalle truppe tedesche dai locali magazzini del Comune dove ancora si trovavano depositati.

In considerazione di ciò la popolazione di questo Comune, la quale in seguito ai bombardamenti e ai saccheggi delle truppe tedesche ha visto distrutte ed asportate tutte le minime scorte che ogni previdente famiglia avrebbe potuto fare, si trova in uno stato di vero disagio. Si interessa perciò 1'E.V. perché a favore di questa popolazione sia disposto urgentemente la distribuzione dei seguenti generi:

• olio (non ne ha più avuto dal mese di gennaio);

• grassi suini (non ne ha più avuti dal mese di marzo);

• zucchero;

• sale;

• pasta in sostituzione della farina che ormai riceve in grano da qualche mese.

 

È necessario, inoltre, dato che il Comune non ha nessun mezzo di trasporto, che gli venga assegnato un automezzo per il trasporto dei generi razionati.

Cade acconcio che parli qui di una iniziativa presa dal Comune per la vendita di generi razionati e contingentati, iniziativa che si è imposta in seguito alla distruzione di molti negozi del Capoluogo ed alla mancata riapertura degli altri da parte dei proprietari, i quali stanno dando prova di completo assenteismo.

E’ stato istituito un Bottegone Comunale del Popolo sul quale viene fatta la distribuzione dei generi razionati, del latte, che a cura del Comune stesso viene ritirato dai centri di raccolta in cui convengono i vari produttori, e di quanto altro è possibile avere, ricercare sul luogo. Tale Bottegone seguiterà a funzionare fino a quando non sarà ripresa la normale attività commerciale a meno che non si appalesi poi l'opportunità di trasformarlo in una cooperativa di consumo. Alla direzione del Bottegone attualmente vi sono i componenti della Giunta: Rometti Aspromonte per la parte tecnica-commerciale e Cerrini Tramaglino per la parte contabile, i quali ne hanno curata l'organizzazione e il funzionamento. Lo stesso Bottegone non incide in nessuna maniera sul bilancio comunale.

 

MULINI

Attualmente data la mancanza di energia elettrica si provvede alla molitura del grano a mezzo degli undici mulini azionati in parte a forza idraulica e in parte con motori a scoppio. Per assicurare il funzionamento dell'importante servizio è necessario però assicurare il regolare rifornimento del carburante.

 

SANITÀ PUBBLICA

Molti casi di tifo si sono verificati e molti sono ancora in atto tra la popolazione di questo Comune. E necessario che da parte dell'E.V. vengano assegnati medicinali e disinfettanti idonei per prevenire e combattere malattie del genere. Due dei cinque medici condotti sono in possesso di permesso di circolazione; è necessario però che al Comune sia fatta un'assegnazione mensile di benzina da destinare per tale uso.

 

VIABILITÀ

Dalle truppe tedesche complessivamente sono stati distrutti 16 ponti. I danni subiti per quelli su strade comunali superano i 5.000.000 di lire. Si sono iniziate le pratiche per la costruzione di un consorzio volontario tra gli interessati per la costruzione di passerelle in sostituzione dei detti ponti, onde assicurare in qualche maniera il ripristino della viabilità. Il finanziamento della spesa, in attesa che vi provveda lo Stato, sarà fatto dagli interessati al tramite del Comune.

 

ACQUEDOTTI

Oltre all'acquedotto del Capoluogo sono stati danneggiati anche quelli delle frazioni di Pierantonio, Preggio, Niccone, Cioccolanti, Santa Giuliana e Palazzetto Nese per la cui riparazione e messa in efficienza si prevede una spesa di circa lire 400.000.

 

EDIFICI PUBBLICI

Quasi tutti gli edifici pubblici hanno subito rilevanti danni. Tali edifici sono:

Palazzo Comunale                      danni subiti circa lire 200.000

Edifici scolastici del Centro       danni subiti circa lire 225.000

Edifici scolastici rurali                 danni subiti circa lire   80.000

Edificio di Avviamento               danni subiti circa lire 225.000

Asilo d'Infanzia                            danni subiti circa lire   45.000

Magazzini comunali                    danni subiti circa lire   35.000

Mattatoio                                     danni subiti circa lire   28.000

Lavatoio                                       danni subiti circa lire   30.000

Latrine pubbliche                        danni subiti circa lire   21.000

Ospedale civile                            danni subiti circa lire 100.000

Ricoveri inabili al lavoro              danni subiti circa lire   30.000

                                                       Totale               lire 1.019.000

 

Per la rimozione delle macerie delle vie e piazze del Capoluogo, per la riattivazione degli acquedotti, per lo sgombero delle macerie dai ponti, dagli alvei dei fiumi, è stato dall'Ufficio Tecnico compilato un preventivo che ascende a lire 1.141.000. Tale preventivo è stato già trasmesso all'Ufficio del Genio Civile per l'approvazione e perché dia l'autorizzazione a proseguire i lavori e l'assicurazione che lo stesso Ufficio provvederà al rimborso delle spese che per tale ragione sosterrà questo Comune.

 

DISOCCUPAZIONE

Che il Genio Civile assegni la somma suddetta è indispensabile oltre che per l'esecuzione dei lavori urgenti e indilazionabili per la ripresa, sia pur minima, della normalità del Comune, anche per eliminare la disoccupazione che allo stato attuale è rilevante. Non meno di trecento operai e oltre cinquanta impiegati di diverse categorie (ceramisti, ferrovieri, ecc. ) sono privi di lavoro.

Per quanto riguarda i materiali necessari per i lavori suddetti, essendovi nel Comune due fornaci laterizi, questo potrebbe assicurare il fabbisogno qualora venga loro assegnato il carburante necessario, a che con l'aiuto del Governatore Militare Alleato si sta provvedendo in parte. Questo Comune per garantire il rifornimento degli indispensabili materiali ha bloccato tutta la produzione delle suddette due fornaci. I materiali stessi vengono assegnati ai proprietari di fabbricati in seguito a ripartizione dell'Ufficio Tecnico, il quale preventivamente vaglia ad una ad una le richieste.

Interesso perciò vivamente 1'E.V. perché voglia disporre acché il Genio Civile assegni al Comune la somma richiesta di lire 1.141.000.

 

SERVIZI PUBBLICI

Attualmente nessun servizio pubblico funziona. Solo il servizio postale funziona in parte. Questo Comune sta procedendo acché lo stesso possa avere i locali necessari per il disimpegno dei servizi, ma non è facile risolvere il problema dato che la Direzione Centrale Umbra, unica proprietaria di locali idonei, frappone molte ragioni per non cederli. Nemmeno la luce elettrica funziona.

Si ha avuta assicurazione dall'Unione Esercizi Elettrici che fra un mese potrà riattivare, limitatamente ed a turno, la somministrazione di energia elettrica.

 

SCUOLE

Quasi tutto l'arredamento delle scuole, sia elementari che secondarie, è stato asportato e distrutto. Perché le stesse possano riprendere la loro attività è necessario che al Comune venga assegnata una congrua somma che non potrà essere inferiore a lire 1.000.000. È indispensabile, inoltre, che venga disposta la riapertura di tutte le scuole. A tale riguardo, data la grave situazione delle abitazioni e quindi in considerazione delle difficoltà di alloggio degli insegnanti qui non residenti, si prospetta l'opportunità che siano incaricati dell'insegnamento professori ed insegnanti residenti in questo Comune, i quali, sia per numero che per capacità, sono in grado di assicurare il regolare funzionamento.

 

AGRICOLTURA

Il raccolto del grano, granturco e prodotti secondari è stato buono e non si sono avuti danni sensibili dagli avvenimenti bellici. Quello del vino, sebbene promettesse molto bene, negli ultimi tempi è stato molto danneggiato dallo iodio e quindi sarà scarso e di qualità scadente. II raccolto delle olive promette invece molto bene. Il conferimento del grano all'ammasso è stato molto soddisfacente. Oltre 30.000 quintali risultano già ammassati. È indispensabile che sia provveduto per l'assegnazione del solfuro di carbonio onde evitare che sia il grano ammassato, sia quello conservato presso i propri magazzini dai produttori vada a male. È indispensabile, inoltre, dato l'approssimarsi della stagione della semina, che sia fatta l'assegnazione sia dei concimi azotati che degli anticrittogamici. È necessario, inoltre, che venga disposto per la concessione dell'energia elettrica per mulini ad olio in considerazione dell'approssimarsi del periodo di lavorazione.

 

CONCLUSIONE

Concludo questa relazione insistendo sui punti essenziali seguenti:

 

1. che venga assegnata almeno la somma di lire 500.000 per la sistemazione e la riorganizzazione degli Uffici;

2. che venga assegnata la somma di 1.141.000 necessaria per la rimozione delle macerie;

3. che venga assegnata la somma di lire 1.000.000 per la costruzione degli arredi scolastici;

4. che vengano assegnati i materiali da costruzione:

 

• 200.000 tegole;

• cemento e materiali leganti;

• legname per armature e per infissi;

• almeno mq. 5.000 di vetri;

 

5. che sia assegnato il carburante per i mulini a grano, per le fornaci laterizi e per i servizi sanitari del Comune;

6. che siano assegnati carburo e petrolio per l'illuminazione;

7. che siano assegnati grassi ed olio per la popolazione.

 

Confido sull'interessamento dell'E.V. e sono sicuro che con tale valido aiuto potrò fare un po' di bene a questa popolazione tanto provata dai dolori della guerra.

 

                                                                                                                                                                        IL SINDACO

                                                                                                                                                                        G. Migliorati

 

 

Note:

1. Vi è inesattezza nella data. L'incarico di sindaco venne assunto formalmente il 3 settembre. Forse Migliorati si riferisce al colloquio con il Governatore Militare Alleato che gli comunicava il proposito della nomina e che potrebbe essersi verificato il 15 agosto 1944.

2. Anche qui Migliorati incorre in una inesattezza facilmente spiegabile. I morti furono 70, ma altre 14 persone avevano abbandonato il paese senza darne notizia e si temeva che fossero sepolte sotto le macerie ancora da sgomberare.

 

Fonti:

“Umbertide nel Secolo XX 1900 – 1946” di Roberto Sciurpa – Comune di Umbertide, Gesp – Gennaio 2006

LA CITTA' DOPO LA LIBERAZIONE 1944 - 1952
Relazione del Sindaco Giuseppe Migliorati nel 1944
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Rendiconto Giunta 1946 - 1952
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RELAZIONE

DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SOCIALCOMUNISTA

SULL’ATTIVITA’ SVOLTA DAL 1946 AL 1952

 

a cura di Fabio Mariotti

 

 

 

 

 

 

 

 

Sentiamo il dovere di rendere conto alla popolazione dell'attività svolta nel nostro Comune nel periodo che va dalle elezioni del 1946 ad oggi. Non vogliamo dare un giudizio sulla nostra opera, poiché non spetta a noi giudicare; sentiamo però di avere il diritto di affermare che ci siamo sforzati di fare tutto ciò che era in nostro potere per venire incontro alle esigenze dei cittadini e per assolvere con onestà il mandato che essi ci hanno affidato.

 

OPERE PUBBLICHE

Per poter giudicare serenamente l'opera nostra è necessario anzitutto richiamare alla memoria le disastrose condizioni in cui abbiamo trovato il nostro paese a causa della guerra: il capoluogo, in special modo, era ridotto ad un cumulo di macerie, ad esso perciò è stata dedicata un'attenzione maggiore che alle frazioni.

Il transitorio periodo di amministrazione comunale, svoltosi sotto l'egida del Governo Militare Alleato e da questi controllato con i Sindaci dell'allora Comitato di Liberazione, consentì di iniziare appena l'opera di riordinamento degli uffici amministrativi.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La cittadinanza soffriva duramente per i disagi causati dalla guerra. La quasi totalità delle famiglie era priva dell'indispensabile: casa, alimentazione, medicinali, luce, acqua, masserizie, ecc. Tutto era stato distrutto dai bombardamenti o asportato dai tedeschi in ritirata.

La città era ingombra di macerie; la viabilità era difficile per le numerose opere stradali distrutte (ben 27 ponti erano stati distrutti nel nostro Comune). L'insufficienza degli alloggi aggravava notevolmente la tragica situazione del momento : metà delle case di Umbertide era distrutta o seriamente danneggiata. Fu imperioso dovere dell'Amministrazione comunale affrontare tutti questi problemi; e fedeli al nostro programma generale, enunciato durante la campagna elettorale, li avviammo con sollecitudine alla soluzione. Fu data la precedenza al problema igienico-sanitario ed assistenziale, facendo rimuovere tutte le macerie ; la qual cosa, oltre ad allontanare la triste visione delle rovine, scongiurava il pericolo di diffusione di malattie infettive ; furono distribuite razioni supplementari di pane, carne, vino, legna da ardere. Si provvide alla sollecita riattivazione degli acquedotti sia al centro che nelle frazioni. Le scuole, nonostante i danni subiti, furono riparate e restituite alla loro importante funzione.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Del nostro Ospedale non erano rimasti che i muri perimetrali; in breve fu rimesso in efficienza e si poté così venire incontro a chi aveva bisogno di cure ospedaliere. Oggi il nostro Ospedale conta di una attrezzatura modernissima, ed avrebbe perfezionato ancora i suoi impianti se la Prefettura, senza alcun motivo, non avesse inviato un Commissario a gestire l'Ente. Il rapido risanamento dell'Ospedale è dovuto all'attività intelligente del suo Presidente compagno Rometti Aspromonte e del Consiglio tutto di Amministrazione che tanta assiduità e passione dedicarono a questa opera umanitaria, sempre sorretti nel loro lavoro dall'Amministrazione comunale e dalla stima dell'intera popolazione.

La guerra aveva completamente distrutto la ferrovia Umbertide-Terni e la ferrovia Fossato-Arezzo. In seguito alle nostre premure si poté giungere alla riattivazione del tratto Terni-Umbertide e alla ricostruzione del suo deposito-officina in Umbertide. Questa opera poté realizzarsi mercè l'ausilio del Ministro dei Trasporti On. Ferrari del P. C. I. e dei Deputati Comunisti e Socialisti della circoscrizione, che convennero in Umbertide dietro nostro invito, per dare disposizioni ai Dirigenti della Mediterranea.

Il grave problema della mano d'opera è stato affrontato superando molte volte tutte le nostre possibilità di bilancio, però la piaga della disoccupazione persiste e non si risolve certamente con interventi locali. Questo problema troverà la sua integrale soluzione solo quando sarà possibile l'avvento al potere di un governo veramente democratico che dedichi le sue ricchezze nazionali ad opere di pace e che traduca in atto ciò che è sancito nella carta costituzionale.

La mano d'opera occupata dal Comune è stata sempre rilevante ed ha inciso fortemente nel bilancio.

La grave penuria degli alloggi che esisteva prima della guerra, aggravata dalla distruzione, pose urgente il problema della ricostruzione edilizia ed a questa l'Amministrazione indirizzò ogni energia.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sessanta quartieri di abitazione sono già costruiti ed occupati (case popolari e case per i sinistrati) e dieci quartieri sono stati realizzati da parte dell'Ina-Casa ; a Preggio vengono ora costruite case popolari per L.10.000.000. Con tutto ciò siamo ancora lontano per poter dire che tutti i cittadini siano in possesso di una modesta abitazione. Ancora decine di famiglie vivono in soffitte, legnaie, e in locali che offendono la dignità umana. Causa principale di ciò è stato il provvedimento ministeriale che ha soppresso il Commissario Prefettizio degli alloggi; soppressione che ha portato a questa sperequazione: i proprietari di stabili occupano in quattro o cinque persone quindici ambienti, mentre famiglie numerose vivono in tuguri malsani e malsicuri (questa certo non è carità cristiana!)

Le strade del centro di Umbertide sono state riattivate e asfaltate. I danni della guerra e l'incuria delle passate amministrazioni avevano ridotto il settecentesco Palazzo del Comune in cattive condizioni. Questa Amministrazione ha provveduto alla riparazione di tutti i locali ed al primo piano ha curato in particolar modo il restauro delle volte affrescate, con un totale di spesa di L. 1.520 000.

L'opera dovrà essere continuata, trattandosi di un edificio che per il suo stile merita di essere conservato e restituito alla primitiva bellezza. Sono già stati appaltati i lavori di restauro della facciata per L. 1.500.000.

I viali sono stati arricchiti con centinaia di piante ornamentali; è stato pure sistemato un piccolo giardino nel largo Antonio Gramsci, come pure un altro in un angolo di Piazza Mazzini. E’ stato costruito un piccolo parco tra le case popolari e quelle dei sinistrati; un altro parco è stato realizzato nel Largo Vittorio Veneto. E' stato ricostruito e ampliato il palazzo delle Poste, che quanto prima restituirà al pubblico un modernissimo ufficio postale. Nello spazio retrostante al palazzo delle Poste è stata impedita la ricostruzione di vecchie casupole, dando aria e sole a fabbricati che ne erano privi e creando la vasta Piazza 25 Aprile. Oltre alla pavimentazione di via Petrogalli, sono stati già appaltati i lavori per la pavimentazione con mattonelle di asfalto dei marciapiedi di Via Garibaldi per L. 3.000.000.

 

Nelle strade del nostro territorio sono stati

ricostruiti ben 26 ponti. In Ascagnano è stata

ricostruita la passerella sul Tevere e si è

proceduto in pari tempo alla sistemazione della

strada che conduce a Palazzetto Nese.

E' stato pure costruito un tratto di strada da Serra

Partucci a Campaola. Ogni cura possibile è stata

dedicata ai problemi della scuola, elemento

indispensabile per la creazione di un migliore

domani. Sono stati restaurati tutti gli edifici

scolastici di proprietà comunale, è stato

rinnovato in parte il materiale didattico e di

arredamento; ora sono in costruzione 250 nuovi

banchi e 20 cattedre per un importo di

L. 2.000.000. Non potendo affrontare con mezzi

finanziari del Comune il grave problema

dell'edilizia scolastica, abbiamo chiesto

insistentemente l'intervento dello Stato.

Tre progetti per costruire edifici scolastici

a Civitella, a Niccone e a Montecastelli sono al

Ministero dei Lavori Pubblici per un totale di spesa di L. 28.000.000. Sono completi in ogni

loro parte e approvati in linea tecnica e amministrativa; da oltre due anni sono però accatastati e dimenticati, perché purtroppo in questo momento il Regime democristiano ha da accontentare altre clientele e non può quindi soddisfare i bisogni dei Comuni retti da Amministrazioni popolari.

E' al Ministero del Lavoro da vari anni un progetto per un cantiere scuola per la costruzione della strada Pian di Nese-Racchiusole; nonostante le nostre pressioni al Ministero ed alla Prefettura, il finanziamento non è stato ancora concesso. La popolazione del luogo insistentemente lo reclama essendo una zona priva di qualsiasi traccia di strada; nella stagione invernale è davvero un problema spostarsi dalle case sparse in quella zona.

Vi sono ancora frazioni prive di luce. Il Comune ha ampliato e realizzato impianti a Cioccolanti e a Montecastelli; un impianto nuovo è stato realizzato nelle frazioni di Buzzacchero e Pian d'Assino, per un importo di L. 1.800.000; è stata migliorata l'illuminazione nel capoluogo e nelle frazioni per una spesa di L. 1.000.000. E' allo studio la possibilità di dare luce elettrica alle zone di San Benedetto, Petrella, Ospedalicchio, Mita e Banchetti.

Sono state fatte sostanziali riparazioni ai Cimiteri di Racchiusole, Santa Giuliana, Polgeto, San Bartolomeo, Migianella, San Paolo, Comunaglia, Verna, Leoncini, con una spesa complessiva di L. 4.500.000.

Sono stati installati nel centro e nelle frazioni moderni orinatoi pubblici. Nuove fognature sono state costruite al Capoluogo, a Preggio ed a Niccone.

E’ stato completamente trasformato, secondo le esigenze dell'igiene, il locale della bassa macelleria; ora sono in corso i lavori di restauro del mattatoio comunale; per questi due lavori occorre una spesa di L. 1.000.000.

Tenuto conto delle gravi condizioni in cui si trovano molte case coloniche specialmente nell'alta collina, è stata costituita una Commissione comunale per l'applicazione della legge sanitaria, art. 223 del 27 luglio 1934, che costringe i proprietari a provvedere alle necessarie riparazioni: sono state visitate n. 69 case coloniche; le pratiche relative sono in corso, con il risultato che alcuni proprietari già hanno dovuto effettuare i lavori richiesti.

Il problema che desta maggior preoccupazione è quello degli acquedotti anche perché la nostra zona è molto povera di acqua di seconda falda per alimentarli. Per migliorare gli impianti esistenti a Cioccolanti, Preggio, Montecastelli ed al Capoluogo si sono spese L. 2.600.000, ma il più resta ancora da fare, specialmente al Capoluogo. Per questo, dopo avere svolto tutte le necessarie pratiche tecniche e burocratiche, si è giunti l'anno scorso a fare opera di sondaggio per la ricerca delle acque nel sottosuolo; l'esito è stato negativo per l'insufficienza dei mezzi a disposizione (vi sono state impiegate L. 1.000.000). A parere nostro è necessario insistere nelle trivellazioni, e questo è anche il suggerimento dei tecnici in materia idraulica, sperando di giungere a trovare acqua sufficiente per il fabbisogno della popolazione, per poi arrivare al finanziamento dell'opera. Comunque presentemente per sopperire a questa deficienza sono stati costruiti pozzi e cisterne, lavori sussidiari che hanno diminuito nei mesi di punta la grave carenza di acqua che da oltre 30 anni preoccupa la cittadinanza. Congiunto al problema dell'acquedotto è il sistema di fognature; quelle già esistenti sono state costruite con criteri antiquati ed antigienici; nel periodo estivo esse costituiscono un grave pericolo per la salute pubblica. Il problema è urgente e va affrontato con un adeguato piano finanziario. Da affrontare rimane pure la realizzazione di un ben attrezzato campo sportivo e di un teatro capace di soddisfare le aumentate esigenze della popolazione.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ASSISTENZA

Nei limiti massimi consentiti dal bilancio non è stata mai trascurata l'assistenza, soprattutto per quanto concerne i ricoveri in Ospedale a favore dei cittadini bisognosi, la distribuzione di medicinali, la refezione scolastica, le colonie marine e montane. Ma quanto può fare il Comune nella società attuale è ben poca cosa di fronte al vero problema dell'assistenza ed al bisogno grande dei più. Allo Stato compete il dovere di provvedere alla soluzione integrale del problema, ma un governo borghese non sarà mai capace di stanziare miliardi per opere di assistenza. Il Comune ha speso per l'assistenza ai poveri nel solo esercizio 1951 L. 11 milioni.

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROBLEMA FINANZIARIO

L'attuale sistema fiscale regolamentato ancora dalla legge sulla finanza locale del 1931 è ormai superato dai tempi, non permette ai Comuni nessuna autonomia in materia e non è idoneo ad assicurare i mezzi indispensabili per il finanziamento dei servizi di istituto; di più esso ripartisce in maniera ingiusta il peso fiscale. Le esigenze dei tempi, rese più acute dalla arretratezza trovata in tutti i più elementari servizi collettivi, rendono perciò estremamente difficile alle Amministrazioni comunali svolgere i loro compiti.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Queste difficoltà si notano in maggior misura nelle amministrazioni rette da social comunisti perché esse, nei limiti del possibile, cercano di sollevare dal gravame fiscale i lavoratori, riducono tuttavia le entrate di bilancio, in quanto con il sistema in vigore, difficilmente è loro possibile trovare una contropartita adeguata aumentando come converrebbe i tributi alla classe padronale, la quale ricorrendo alla G.P.A. sfugge al suo dovere verso la collettività. Questo stato di fatto ha costretto anche la nostra Amministrazione a dover applicare dei tributi, sia pure nella misura più limitata, anche alla classe lavoratrice, mentre il suo intendimento era sostanzialmente opposto. D'altra parte per assicurare un minimo di funzionamento amministrativo e per risolvere anche parzialmente i gravi problemi scaturiti della guerra e sopra descritti, l'Amministrazione comunale allo stato attuale delle cose non può disporre di altre risorse. Quasi nulli sono ridotti i finanziamenti dello Stato, tutto impegnato nel riarmo.

Ai dipendenti comunali abbiamo sempre accordato tutti gli aumenti di assegni nella misura massima consentita dalla legge. E' stato ampliato 1'organico del personale di ruolo.

 

AMMINISTRAZIONE E VITA POLITICA

Questa Amministrazione non ha mancato di dare, nei limiti del giusto, il proprio appoggio alle iniziative prese dalle varie organizzazioni cittadine in difesa della pace e dei diritti dei lavoratori. Ciò però non è stato di gradimento alle superiori Autorità, ispirate da una mentalità antisociale ed intollerante, ed il Sindaco ne ha subite le conseguenze: egli è stato più volte sospeso dalla carica e denunciato alla Autorità Giudiziaria per avere autorizzato l'affissione di manifesti nei quali si criticava l'operato del Governo, per aver parlato in un pubblico comizio in favore della pace contro la minaccia di guerra derivante dalla nota adesione del nostro Governo al Patto Atlantico. Qualcuno potrebbe obiettare che giusti furono quei provvedimenti, poiché il Sindaco deve interessarsi esclusivamente dei problemi di amministrazione; ma ingenua appare simile obiezione se si considera che i problemi amministrativi sono sempre strettamente legati ai problemi politici, che gli abitanti di una città non sono astratte entità numeriche, ma uomini animati da esigenze e da bisogni, mossi da speranze e da ideali. Strettamente legati sono i problemi dell'Amministrazione comunale alle lotte che in tutto il paese i suoi cittadini conducono per la loro emancipazione. Non potevamo noi rimanere insensibili di fronte agli avvenimenti che si verificavano in Italia e nel mondo; noi sapevamo che lottando contro la guerra, nello stesso momento combattevamo perché i milioni stanziati per le armi fossero di nuovo riconvertiti in spese civili, per le nostre case, per il nostro acquedotto, per il nostro Ospedale, per le nostre Scuole, per le nostre strade. Quando lottammo per la pace sentimmo il dovere di farlo; in ricordo dei morti dei tristi bombardamenti del 1944, preoccupati per l'avvenire dell'intera cittadinanza.

 

LA MINORANZA CONSILIARE

Alla nostra opera di amministratori è mancato il contributo della minoranza democristiana, che ha disertato quasi tutte le sedute del Consiglio. Essa, pur restando all'opposizione, avrebbe potuto giovare al paese se si fosse limitata ad una critica serena e ci avesse almeno affiancati nel chiedere l'intervento dei suoi amici di Governo per finanziare le opere pubbliche di maggior interesse. Quando, dopo la liberazione, anche i rappresentanti nostri sedevano al Governo, Umbertide poté realizzare celermente opere pubbliche per parecchie centinaia di milioni (2 ponti, ferrovia, deposito-officina, case popolari, ecc.). Da quando i Partiti di sinistra sono stati allontanati dal Governo, questi ha dato la priorità alle spese del riarmo ed è divenuto sordo alle richieste delle popolazioni che vogliono vedere risolti almeno i loro problemi più urgenti (la costruzione di edifici scolastici ed i cantieri scuola per la costruzione di strade rurali da anni aspettano il finanziamento presso i Ministeri).

 

Lasciando l'Amministrazione del Comune, per scadenza del mandato ricevuto, esprimiamo la nostra riconoscenza al personale dipendente, agli Enti, Associazioni e privati che ci hanno dato la loro preziosa collaborazione, ringraziamo il popolo lavoratore che ci ha sorretti nella nostra fatica, auguriamo agli Amministratori che verranno eletti, di poter continuare anche con maggior profitto la nostra opera per il bene del nostro paese.

A tal fine facciamo voti perché la futura Amministrazione Comunale possa svolgere la sua opera con l'ausilio di un Governo migliore, il quale anziché inceppare a mezzo degli Organi prefettizi le iniziative del Comune, ne comprenda le necessità e dia il suo appoggio concreto per soddisfarle. Alla laboriosa popolazione del nostro Comune auguriamo, per un sempre migliore domani, pace, libertà. e giustizia sociale.

 

P. L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

 

A. BELLAROSA - Sindaco

A. RENZINI - V. Sindaco

C. PALAZZETTI - Assessore

G. RONDONI - “

B. BOLDRINI - “

M. BELARDINELLI - “ Suppl. A. ROSSETTI

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Parte del Palazzo delle Poste e via Petrogalli (distrutte dalla guerra)
Casa Borgarelli (da piazza XXV Aprile, demolita dal bombardamento aereo
Ricostruzione edilizia in via Andreani (case per i sinistrati)
Il retro del Palazzo delle Poste
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