storia e memoria
La Draga
11 dicembre 2022 11:43:49
La Draga sul Tevere
(A cura di Sergio Magrini Alunno)
Non ne è rimasta traccia, ma la draga era lì, dove la strada che viene dalla fornace, incrocia la passeggiata lungo il Tevere e oggi ci sono le serre comunali e un piccolo parco giochi. Faceva parte del complesso della fornace di cui era proprietario l’Ing. Bisogni ,fu lui a progettarla e realizzata ai primi anni del 1950 ed è rimasta in funzione per quasi 50 anni.
La Draga era azionata da motori elettrici alimentati da una apposita cabina di trasformazione, costruita da Bisogni, che veniva utilizzata sia dalla draga che dalla fornace. Il cavo lungo il quale scorreva la "benna" per dragare materiale dal Tevere era ancorato dall’altra parte del fiume verso l’Ozo, il distributore di benzina.
Il punto di partenza dalla "draga" era fisso in cima alla "tramoggia", mentre dall’altro lato del fiume venivano usati, alternandoli periodicamente, cinque diversi punti di ancoraggio posizionati, distanti l’uno dall’altro, lungo la sponda. Ogni volta che si cambiava il plinto di ancoraggio, il percorso del cavo era diverso, e questo serviva ad evitare che la benna dragasse sempre nello stesso punto.
La "benna" scaricava l’acqua lungo il tragitto di ritorno e quando arrivava in cima alla struttura, si apriva e lasciava cadere in una "tramoggia" il materiale dragato dal fondo. I sassi e la ghiaia estratti avevano diverse dimensioni ma finivano tutti in un trituratore a martelli che li frantumava. Sotto erano posizionati tre vagli che selezionavano, secondo le dimensioni il "breccione", la "breccia" e la "rena" che venivano convogliate nei rispettivi silos dai quali passavano poi all’occorrenza nei cassoni dei carri o dei camion. Annesso alla draga era in funzione una cementeria che costruiva tomboli, fosse biologiche e altri manufatti in cemento.
Nei primi anni ’90 draga e cementeria sono stati acquisiti dalla TREP di Ruggero e Palmiro Tempobuono e in quel periodo a fianco della cementeria venne trasferita anche la falegnameria di Palmiro. La TREP ha gestito la draga fino alla cessazione dell’attività.
Nelle belle giornate capitava spesso di vedere persone appoggiate al muro del ponte sul Tevere ad osservare quella grande benna che correndo lungo il cavo d’acciaio si immergeva nel Tevere e ne usciva sgocciolando.
Fonti: fonti orali
Foto: Ruggero Tempobuono
La Draga (Foto: Ruggero Tempobuono)
La "Draga" inizialmente progettata dal prof. Bisogni e posizionata sulla riva sinistra del Tevere. (Foto Ruggero Tempobuono)
La "benna" si muoveva lungo il cavo, ancorato in 5 diversi punti sulla sponda destra del Tevere. (Foto Ruggero Tempobuono)
Motori della "draga". (Foto Ruggero Tempobuono)
Strutture della draga sul Tevere. (Foto Ruggero Tempobuono)