storia e memoria
La "Citilena"
5 marzo 2022 10:42:33
La lampada ad Acitilene
(A cura di Sergio Magrini Alunno)
LA CITILENA
Così chiamavamo, abbreviando, la lampada ad Acetilene che quando in campagna non c’era ancora l’elettricità, veniva usata per l’illuminazione praticamente in tutte le case
Era composta da due parti ermeticamente avvitate tra loro. Nella parte inferiore veniva messo il Carburo di Calcio sul quale si faceva sgocciolare, regolandone l’afflusso, l’acqua contenuta nella parte superiore. L’Acetilene, il gas prodotto dalla reazione fra questi due elementi, usciva attraverso un beccuccio nella parte superiore e la fiamma che ne derivava bruciandolo forniva l’illuminazione.
Ogni giorno bisognava scaricare la citilena, mettere il carburo e ,se necessario ,anche l’acqua.
Il carburo veniva venduto sfuso erano dei “sassi” che a volte bisognava spezzare con un martello per farli entrare dentro la citilena.
L’intensità della luce non era costante, il beccuccio, del quale, per le scarse disponibilità, si rinviava sempre la sostituzione, ogni tanto si otturava e bisognava intervenire con uno spillo: era comunque una fonte di luce più intensa e più pulita dei lumi ad olio o a petrolio che aveva quasi totalmente sostituito.
In famiglia di solito, ce n’era solo una e stazionava prevalentemente in cucina; per andare la sera nelle altre stanze si usano ancora le candele, evitando così di lasciare gli altri al buio.
La citilena si poteva usare anche all’esterno perché la fiamma resisteva agli spifferi di vento e si usava per andare a”veglia”, per le candele bisognava trovare il modo di proteggere la fiamma dal vento. Esistevano in commercio le lanterne ,ma si ricorreva anche a soluzioni fai da te: la più ingegnosa consisteva nel tagliare il fondo di un bottiglione, capovolgerlo e introdurre la candela sul collo, le pareti proteggevano la fiamma e il vetro forniva la trasparenza necessaria.
In casa a fornire luce costante, molto più intensa e più chiara furono, pochi anni prima che anche in campagna arrivasse l’elettricità, le lampade a gas alimentate con un tubo che partiva dalla bombola del fornello della cucina.
Lampada ad Acitilene
"Lanterna" con vetro per la protezione dal vento; veniva inserito al suo interno una candela o un mozzicone di candela (foto di Sergio Magrini Alunno)
Citilena (foto di Sergio Magrini Alunno)
"lumino a olio" (foto di Sergio Magrini Alunno)
Lume a Petrolio: per non fare fumo si usava il petrolio "lampante" (foto di Sergio Magrini Alunno)